venerdì 17 dicembre 2010

Free Julian Assange - parte terza

Finalmente è stato scarcerato Julian Assange, non è più in prigione, è comunque obbligato a muoversi con un braccialetto elettronico ed è pertanto in libertà vigilata. Fin troppo ovvio anche per un bambino che si stanno utilizzando mezzi indegni per cercare di metterlo a tacere, se non peggio. Però sicuramente ha scardinato l'odierno sistema di informazione basato sugli embedded, ovvero solo sul pensiero unico di chi comanda, dimostrando che internet deve costituire l'alternativa culturale e informativa all'appiattimento voluto dall'alto. E il danno dev'essere stato grosso se si stanno muovendo senatori americani e grandi multinazionali per "oscurarlo", cercando di accusarlo di cospirazione! La rete si sta ben organizzando per difenderlo e portare avanti il suo messaggio di vera democratica libertà, tra gli altri segnalo una notevole petizione lanciata da Avaaz. In questi giorni è continuata in rete una sorta di guerra tra hackers, che ha più volte oscurato i siti ufficiali di Wikileaks e colpito alcuni siti di multinazionali, nel sito Netcraft si può trovare uno studio aggiornato della situazione. Alcuni hackers sono stati arrestati, un caso in Grecia, mentre la stessa Wikileaks sta modificando alcune regole del suo sito, come per prepararsi ad un eventuale futuro processo. Secondo me la posta in gioco è alta, c'è il tentativo di mettere il bastone tra le ruote alla maggior libertà d'informazione che concedono i nuovi mezzi di comunicazione, wikileaks è soltanto il fattore scatenante di questo tentativo di repressione.

Attenzione kiwi